Jean Seignalet era un medico. Specialista in immunologia, era docente universitario e medico ospedaliero. Pubblicò numerosi lavori sull’istocompatibilità, ossia sulla compatibilità dei tessuti tra individui (dato importante per i trapianti) (1).
Dopo una conferenza sull’istintoterapia (l’alimentazione regolata dall’istinto primordiale) a cui assistette negli anni ’80, e a seguito di un episodio personale di depressione, si interessò da vicino alla nutrizione.
Era infatti convinto che la moderna alimentazione occidentale determini l’infiammazione della parete intestinale, che provocherebbe una risposta autoimmune, la quale spiegherebbe lo sviluppo di alcuni tumori, dell’artrite reumatoide, della spondilite anchilosante, ecc.
Persistono molte polemiche circa il carattere scientifico dell’approccio e delle conclusioni di Jean Seignalet. Nonostante ciò, quasi tutti i medici oggi concordano sul fatto che l’alimentazione sia un fattore chiave della salute e si può riconoscere che Jean Seignalet seppe identificare prima di tutti l’importanza fondamentale del microbiota intestinale (formulandola diversamente).
Per correggere un’alimentazione che favorisce l’infiammazione, Jean Seignalet propose quindi un “approccio antinfiammatorio e ipotossico ancestrale” (2).
Secondo lui…
In sintesi, la dieta Seignalet o dieta ipotossica è estremamente simile alla dieta che oggi viene definita paleolitica e che egli definiva ancestrale. Il principio della dieta Seignalet prevede di avvicinarsi all’alimentazione naturale dell’umanità, eliminando i cibi e le pratiche nocive della civilizzazione.
In sostanza, una parte della comunità scientifica muove solo due critiche all’approccio di Seignalet:
Si noti che:
Ma comunque, in quanto tale, la dieta Seignalet non presenta alcun pericolo: consiste semplicemente in un’alimentazione sana e adatta al nostro organismo.
Il dottor Jean Seignalet raccomandava un’integrazione con vitamine, oligoelementi e sali minerali, necessaria secondo lui per compensare uno stile di vita disconnesso da quello a cui il nostro organismo è predisposto. Si tratta essenzialmente di concentrarsi su:
Molto interessato alla salute dell’intestino, Jean Seignalet fu inoltre uno dei primi medici a raccomandare il consumo di fermenti lattici (ad esempio attraverso il consumo di cavoli fermentati, miso, sottaceti fermentati, ecc.). Soprattutto perché rifiutava il consumo di prodotti lattiero-caseari.
La dieta Seignalet integra quindi ciò che oggi viene classificato nella categoria dei probiotici per prendersi cura del microbiota intestinale (5). Si noti che alcune formule probiotiche raggruppano diversi ceppi di fermenti lattici.
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