Le fibre rientrano nella categoria dei glucidi e sono in gran parte classificate come polisaccaridi. Le caratterizza il fatto che il nostro organismo le utilizza sebbene non sia in grado di scomporle e di assimilarle completamente.
Esistono diversi tipi di fibre (1): pectina, betaglucani, inulina, gomme, psillio, frutto-oligosaccaridi (che puoi trovare nell'integratore Fructo-Oligosaccharides), galatto-oligosaccaridi, cellulosa, emicellulosa, ecc.
Tra queste distinguiamo in particolare le fibre solubili (fornite principalmente da frutta e verdura) e le fibre insolubili (fornite perlopiù da cereali e legumi).
Considerate inutili per anni, poiché non digerite nell'intestino tenue come gli altri alimenti, le fibre hanno recentemente riscosso un rinnovato interesse in seguito a recenti scoperte che si concentrano sulla loro funzione nella nostra digestione (2-4).
Le fibre insolubili hanno innanzitutto una funzione meccanica nel transito intestinale (5). Dal momento che si riempiono di acqua, e poiché non vengono digerite, si uniscono al bolo alimentare che arriva nel colon, attivando così la motilità intestinale. L'intestino è infatti un muscolo le cui contrazioni sono favorite dalla presenza di un bolo di cibo di grandi dimensioni.
Così, le fibre insolubili agevolano il transito, ma in modo dolce e naturale, senza l'effetto rapido e talvolta sgradevole che possono avere ad esempio le prugne (poiché agiscono in maniera differente).
Le fibre solubili invece si dissolvono nell'acqua del sistema digerente ediventano più viscose, formando una specie di gel. In tal modo fanno aumentare il tempo in cui il bolo alimentare staziona nel sistema digerente, ottimizzando l'assorbimento di numerosi metaboliti (6).
Infine, le fibre solubili vengono digerite soltanto nel colon, e non nell'intestino tenue, come fanno invece gli altri alimenti. Grazie all'azione di determinati enzimi iniziano a fermentare, rilasciando una grande quantità di nutrienti, in particolar modo al microbiota intestinale (7).
Il gruppo di esperti scientifici dell'EFSA che si occupa di prodotti dietetici, nutrizione e allergie ha stabilito dei valori nutrizionali di riferimento per l'assunzione di glucidi, fibre alimentari, grassi e acqua (8).
Pertanto, secondo questa organizzazione europea, l'apporto giornaliero di 25 grammi di fibre alimentari è sufficiente a garantire la normale funzionalità intestinale negli adulti.
L'EFSA specifica inoltre che, con ogni probabilità, negli adulti apporti di fibre alimentari più elevati sono benefici per l'organismo (in particolare perché riducono il rischio di malattie cardiache e di diabete di tipo 2 e favoriscono il controllo del peso).
Per mantenersi in buona salute si consiglia quindi vivamente di assumere quante più fibre alimentari possibili, in particolare quelle insolubili, indipendentemente dall'età.
Le fibre alimentari, seppur assunte in grandi quantità, non sono mai tossiche per l'organismo. Ciononostante:
In ogni caso, se soffri di patologie del colon o del sistema digerente in generale, ti consigliamo caldamente di consultare il tuo medico e/o nutrizionista prima di prendere in considerazione un cambiamento della tua alimentazione.
"Mangia 5 porzioni di frutta e verdura al giorno!". Dietro questa formula un po' semplicistica si nasconde una realtà innegabile: per assumere fibre, mangiare almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno sembra essere un ottimo punto di partenza.
Attenzione però a non prendere in considerazione anche i succhi di frutta e verdura: durante la produzione dei succhi, le fibre vengono rigorosamente separate e non sono più presenti nel succo!
È inoltre consigliabile evitare, o almeno ridurre il consumo di cereali raffinati e optare invece per le versioni integrali: riso e grano integrale, avena,ecc., anch'essi alimenti ricchi di fibre.
Insomma, un'alimentazione simile a una dieta acido-base o a una paleodieta è un'ottima soluzione per ottimizzare il proprio apporto di fibre.
Allo stesso scopo si può anche scegliere di assumere integratori alimentari.
Le fibre di semi di carruba appartengono alla famiglia delle gomme.
Dissolvendosi nei liquidi contenuti nello stomaco, si gonfiano e formano una specie di gel che lo riempie rallentandone lo svuotamento.
In questo modo, le fibre di carruba accelerano il senso di sazietà e favoriscono la perdita di peso,limitando l'assunzione di cibo. E tutto ciò fornendo un sostrato di qualità, che nutre la flora intestinale (11-12).
Le fibre di semi di carruba sono disponibili sotto forma di integratore (prendi ad esempio CSAT®). Esiste un'alternativa alla carruba: le preziose fibre della linfa di acacia (contenute nell'integratore Organic Acacia).
Lo psillio biondo è una pianta che appartiene alla famiglia Plantago ovata.
I suoi semi sono composti quasi esclusivamente da emicellulosa, una fibra insolubile, motivo per cui lo psillio biondo è utilizzato da millenni per combattere l'intestino pigro e quello troppo rapido.
Infatti, come accennato in precedenza, le fibre insolubili consentono di regolare il transito intestinale.
Puoi beneficiare dei semi di Plantago ovata con l'integratore Psyllium Seed Husk (13).
Il legno e la corteccia del larice americano contengono quantità significative diarabinogalattani, polisaccaridi contenuti anche, in quantità minore, in carote, ravanelli, pomodori, pere e frumento (o in grande quantità nell'integratore Arabinogalactan,derivato proprio da estratti di larice americano) (14).
Le fibre solubili partecipano così alla salute dell'intestino e forniscono nutrienti di qualità alla flora intestinale.
Ricorda che puoi anche trovare arabinogalattani in alcune formule sinergiche, come Lectin Flush, che include anche pectina e glucosammina (altre due fibre solubili) nonchéalginato di sodio.
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